Il beato Giordano Forzate, morto il 7 agosto 1248 apparteneva a quella illustre famiglia dalla quale discesero poi gli attuali Co. Emo Capodilista. Il beato Forzatè priore di S. Benedetto, un giorno adopero un bastone per segnare i confini del convento delle monache. Narrano le cronache che quel bastone di corniolo piantato poi in terra mise radici e divenne in pochi anni un colossale albero. Dicesi pure che quando un ramo di quell'albero moriva era segnale di morte di un membro della famiglia Forzate, oppure di una monaca del convento, e che le sue frutta, le sue foglie e il suo legno ridotti in polvere avevano virtù medicinali. Ogni anno il 7 agosto, anniversario della morte del beato Giordano, venivano offerte le corniole ai canonici del Duomo ed ai Benedettini del convento di Praglia che col legno dell'albero fabbricavano dei rosari. Venuta la legge Napoleonica del 1810 che soppresse i conventi, quello di S. Benedetto venne adibito ad altri usi, ed il miracoloso albero rimase abbandonato. Ma l'ultima discendente dei Capodilista contessa Beatrice moglie di Leonardo Emo, ottenne il permesso di trasportarlo nel proprio giardino nell'attuale via Umberto I. II trasporto avvenne con grande solennità il 15 dicembre 1811. Vennero impiegate 13 paia di buoi e l'albero trapiantato continuo a fiorire e dar frutti come attualmente può da ognuno venir constatato.
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